Mercoledì 29 aprile 2009 | In questa edizione di Report24: CROTONE | Il mestiere più antico si tinge di nero. Figlie di un dio minore in vendita per solo due euro Arrivano in Italia con la speranza nel cuore. E con il sogno di poterci restare. La permanenza nel bel paese però, passa però e necessariamente attraverso il permesso di soggiorno. Un grosso macigno, molto spesso una chimera. Sono nigeriane, belle, giovanissime, dai 18 ai 30 anni, qualche volta anche minorenni, e nel popoloso villaggio di SantAnna, frazione di Isola Capo Rizzuto, da qualche mese a questa parte, non passano certo inosservate. Liter burocratico non è certo dei più semplici. Al Centro di Prima Accoglienza di S.Anna la permanenza degli extracomunitari varia dai 6 ai 9 mesi, in attesa che la Commissione Territoriale esaminatrice si pronunci sui diversi casi, per concedere poi o meno lo status di rifugiato o protezione umanitaria. Da qui alla strada intanto, svendendo il proprio corpo anche per due-tre euro, per le giovani nigeriane il passo è assai breve. La via è quella della prostituzione, lungo la statale 106 che confina col campo di SantAnna, allinterno del villaggio e anche vicino alla scuola elementare. Alcune di loro addirittura, prelevate e trasportate da qualcuno a svolgere il lavoro più antico del mondo in luoghi vicini. La scelta, se così possiamo definirla, si potrebbe prestare a diverse risposte. La prima, e forse la più importante è che le ragazze sono vittime di una vera e propria tratta della prostituzione messa in piedi originariamente dai loro stessi connazionali con la falsa speranza di una vita migliore. Promessa poi squallidamente disattesa. Unaltra risposta potrebbe essere la più naturale delle reazioni ad una vita di stenti e molto approssimativa. Forse lunico modo di fare soldi per poi inviarli alle proprie famiglie in Nigeria. Il quadro, tuttaltro che edificante, si completa con la reazione della maggior parte dei residenti di S.Anna, i quali non intendendo convivere con una situazione di degrado sociale, hanno costituito un comitato di frazione e raccolto per protesta diverse tessere elettorali. Legittimo. Una riflessione dovrebbe però essere doverosa. Perché non puntare il dito anche contro ragazzi, anziani e addirittura professionisti che quotidianamente si intrattengono piacevolmente e quasi gratuitamente con le nigeriane?